Il primo negozio non si scorda mai: imparare facendo nel Visual Merchandising

La vera formazione comincia sul campo

C’è un momento che ogni professionista del retail ricorda con chiarezza: il primo negozio, il primo allestimento.

Non importa se era un grande brand o un piccolo punto vendita, se il compito era creativo o apparentemente banale: è lì che tutto è iniziato davvero.

Nel mio caso era uno showroom, quello di Ralph Lauren a Milano, avevo vent’anni, tanta curiosità e la convinzione che “fare Visual” significasse occuparsi solo di vetrine scenografiche e allestimenti perfetti, invece, la mia prima giornata è stata diversa: otto ore a piegare magliette.

All’inizio sembrava un compito meccanico, lontano dalla creatività che immaginavo ma ora ti posso dire che proprio lì, tra scaffali e clienti, ho imparato alcune delle lezioni più importanti della mia carriera:

  • La pazienza e la precisione di chi cura i dettagli quasi invisibili.

  • La capacità di osservare come le persone si muovono nello spazio.

  • L’importanza del ritmo, di quella coreografia silenziosa che tiene insieme vendita, estetica e funzionalità.

In uno showroom impari senza accorgertene: dai buyer che osservano e decidono cosa acquistare, dal team Visual che arriva la sera e trasforma lo spazio come fosse un set.
Io loro li guardavo con ammirazione, pensavo fosse magia. Solo più tardi ho capito che quella magia nasceva da disciplina, ascolto e tanto lavoro invisibile.

Mi sono anche resa conto, in anni di esperienza, che ogni professionista del Visual ha avuto un inizio simile.
Nessuno parte gestendo vetrine o concept globali: si inizia facendo, osservando, aiutando e SBAGLIANDO, e ogni passo, anche il più piccolo, costruisce lo sguardo.

Durante la scrittura della mia guida “Come diventare Visual Merchandiser oggi”, ho raccolto dieci testimonianze di professionisti del settore.
C’è chi ha cominciato in magazzino, tra scatole e cartoni, e chi si è formato accanto a un Visual senior durante gli allestimenti notturni.
Le loro parole raccontano una verità semplice: l’inizio non è mai perfetto, ma è necessario.

Qualcuno mi ha detto : “Il mio primo giorno l’ho passato in magazzino. Pensavo fosse tempo perso, invece è lì che ho capito come si muove davvero la merce.”

Un’altra mi ha detto: “Per settimane ho solo stirato camicie. Poi un giorno il responsabile mi ha detto: guarda cosa evitano i clienti, non solo cosa guardano. Da lì ho iniziato a capire davvero lo spazio.”

Esperienze così, apparentemente “minori”, sono quelle che ti formano davvero, perché nel retail (come nella vita) le lezioni più preziose arrivano travestite da fatica.

Il negozio è un laboratorio vivo, è il luogo dove la teoria incontra la realtà, dove impari a risolvere problemi concreti con ciò che hai a disposizione ( la famosa creatività qui torna utilissima).

Se vuoi entrare in questo mondo, il mio suggerimento è sempre di cominciare da lì

Offriti per aiutare durante un allestimento, un evento, un cambio vetrina.
Guarda, ascolta, chiedi.
Parla con tutti, dal magazziniere allo store manager, dagli addetti vendita ai Visual di area.

Ogni ruolo ha qualcosa da insegnarti:

  • come si muove la merce,

  • come reagiscono i clienti,

  • come cambia il ritmo tra mattina e sera,

  • e quanto contano la luce, il suono, i tempi.

Il retail è ritmo, relazione, osservazione e tutto questo si impara con le mani, con gli occhi e con l’ascolto.

Nessuna esperienza è piccola se ti fa crescere

Puoi leggere decine di libri (anche il mio, se vuoi), ma il giorno in cui tocchi davvero un manichino o metti mano in uno negozio di vendita, capisci cosa intendo per “spazio che parla”.
Ogni ora trascorsa in negozio, ogni dettaglio notato, ogni errore corretto ti avvicina a capire il senso del Visual Merchandising: creare emozioni dentro un perimetro di spazio e di tempo.

Perché il vero mestiere si costruisce un gesto alla volta, un errore dopo l’altro, con la curiosità di chi non smette mai di guardare.

Il primo negozio non si scorda mai, quindi.

Non perché fosse perfetto, ma perché ha insegnato tutto quello che serve per non smettere mai di imparare.

Se vuoi scoprire le storie di chi oggi lavora nel Visual, ma è partito proprio da lì, nella mia guida trovi esperienze vive, reali, piene di consigli pratici e di verità sul mestiere, non come teoria, ma come esperienza reale e condivisa.

Qui invece ti lascio il nuovo episodio “Il primo negozio non si scorda mai” è disponibile su Spotify e sulle principali piattaforme podcast.

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Come diventare Visual Merchandiser oggi: percorsi, competenze e realtà del mestiere