Come diventare Visual Merchandiser oggi: percorsi, competenze e realtà del mestiere
Se pensi che fare il Visual Merchandiser significhi solo piegare magliette in negozio, sei fuori strada.
Il Visual Merchandising è un mestiere complesso, strategico e affascinante che unisce creatività, psicologia dei consumi, esperienza visiva e capacità operative.
In questo articolo ti offro una bussola per orientarti: quali percorsi puoi intraprendere, quali competenze servono davvero e cosa aspettarti dalla vita quotidiana di un VM.
E se vorrai approfondire, potrai ascoltare l’episodio completo del podcast Gordon – Emozioni da Vendere o scaricare la mia guida PDF “Come diventare Visual Merchandiser”, che raccoglie informazioni utili su come approcciarsi al settore, quali scuole e percorsi ma anche 10 interviste e consigli pratici dai professionisti del settore.
Ma iniziamo dal principio.
Percorsi per diventare Visual Merchandiser
La verità è che, ad oggi, non esiste un’unica strada, ognuno costruisce il proprio percorso, e questo dipende molto dal ruolo che si vuole ricoprire.
Alcuni percorsi possibili sono :
Scuole e accademie → moda, design, master in retail. Offrono basi solide, network e strumenti.
Esperienza sul campo → la gavetta in negozio, partecipando agli allestimenti, osservando e chiedendo di fare pratica.
Progetti personali → portfolio fotografici, account social dedicati, esperienze in piccole realtà indipendenti o fiere locali.
Non c’è una “via giusta” universale. C’è la tua via, costruita passo dopo passo.
Visual Merchandiser vs Vetrinista: la differenza
Ho parlato poco fa di ruoli e qui trovo rilevante e fondamentale sfatare un altro mito: VM e vetrinista non sono sinonimi.
Alcune competenze si sovrappongono e questo genera confusione , ma le competenze e gli incarichi sono fondamentalmente diversi. Può però capitare che una figura professionale possa ricoprire entrambe le mansioni grazie alla sua formazione, esperienza e capacità.
Ti spiego le differenze in un modo davvero semplificato per farti capire:
Il vetrinista lavora sulla vetrina come “artigiano creativo”, concentrandosi sull’impatto immediato.
Il Visual Merchandiser lavora sul percorso che il consumatore fa negozio: dalla vetrina ai display, interni ed esterni, integrando psicologia, brand identity e strategie di vendita.
Sono 2 figure che devono collaborare e supportarsi a vicenda, non c’è una gerarchia di importanza.
Competenze chiave di un Visual Merchandiser
Amare moda e design non basta, nemmeno la creatività fine a se stessa.
Servono skill trasversali:
Creatività e occhio al dettaglio
Storytelling visivo
Comprensione del brand e del consumatore
Sensibilità commerciale
Resilienza fisica e mentale
Capacità di lavoro in team
E nel retail di oggi entrano in gioco nuove aree come:
il Digitale → integrazione online/offline, QR code, esperienze immersive.
la Sostenibilità → materiali, riuso, impatto ambientale.
l’ Experience Design → progettare momenti memorabili che vanno oltre il prodotto.
Com’è davvero la vita di un VM
Non tutto è glamour come nelle foto Instagram. La realtà è fatta di:
orari lunghi, spesso notturni per i cambi vetrina;
scale, manichini e pannelli da spostare;
pressioni legate a collezioni e lanci in tempi record.
È un lavoro vivo, fatto di fatica ed emozione, di soddisfazioni e flessibilità, con una grande variabile: la cultura del brand e del mercato.
In Italia (ad esclusione dei grandi marchi che operano in modo globale),spesso il VM è considerato supporto puramente operativo.
In mercati come UK, USA o Giappone è invece visto come leva strategica, con budget e autonomia più ampi.
Portfolio e colloquio: come farti notare
Ma nel pratico come ci si approccia a questo lavoro? e come ci si presenta?
Il portfolio è la tua arma segreta, più del CV, conta la tua capacità di mostrare idee e occhio estetico.
Puoi iniziare con:
fotografie di vetrine analizzate;
mock-up creati con software;
progetti indipendenti o simulazioni di allestimento.
E quando al arriva il colloquio cosa faccio?
prepara proposte concrete;
studia il brand e il suo linguaggio estetico;
non presentarti mai a mani vuote (portfolio, idee, dati…)
Conclusioni: cosa ti porti a casa
Quindi per diventare Visual Merchandiser non è possibile seguire un percorso unico anche perchè i ruoli che fanno parte del mestiere sono differenti e richiedono competenze e approcci diversi.
È un mestiere da costruire:
scegliendo il tuo percorso tra scuola, esperienza, progetti personali;
sviluppando competenze che uniscono creatività e strategia;
affrontando la realtà del lavoro, fatta di impegno e opportunità;
iniziando da subito ad allenare lo sguardo, osservando vetrine e spazi retail.
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